Regole da osservare per una buona Manutenzione
- – TENERE SEMPRE PULITA ED ASCIUTTA LA SUPERFICIE DELLA BATTERIA.
- – CARICARE SUFFICIENTEMENTE LA BATTERIA OGNI FINE GIORNATA O, COMUNQUE, QUANDO LA DENSITA’ DELL’ELETTROLITO E’ SCESA A 1,14 Kg/l RIFERITA A 30°C.
- – NON SOTTOCARICARE NE SOVRACCARICARE LA BATTERIA.
- – DURANTE LA CARICA NON SUPERARE MAI LA TEMPERATURA DI 45°C, NEL CASO SI VERIFICASSE TALE EVENTO, INTERROMPERE LA CARICA O DIMINUIRE LA CORRENTE.
- – NON SCARICARE MAI LA BATTERIA OLTRE L’80% DELLA SUA CAPACITA’.
- – NON LASCIARE MAI LA BATTERIA SCARICA PER PIU DI 48 ORE.
- – USARE ESCLUSIVAMENTE ACQUA DISTILLATA O DEMINERALIZZATA PER EFFETTUARE IL RABBOCCO ED EVITARE CHE IL LIVELLO SIA TROPPO ALTO.
- – NON LASCIARE IL LIVELLO DELL’ELETTROLITO TROPPO BASSO; PORZIONI DI PIASTRE SCOPERTE DIMINUISCONO L’EFFICIENZA DELLA BATTERIA E NE PREGIUDICANO LA DURATA.
- – TENERE EFFICIENTE E CONTROLLATO IL CARICABATTERIA.
- – EFFETTUARE LA CARICA DI ECQUALIZZAZIONE ALMENO DUE VOLTE AL MESE.
- – MANTENERE IL CARRELLO IN PERFETTA EFFICIENZA CON INTERVENTI DI MANUTENZIONE PREVENTIVA.
- – NON EFFETTUARE MANOVRE COMBINATE CON IL CARRELLO (SOLLEVAMENTO E CONTEMPORANEO AVANZAMENTO).
- – INTERPELLARE IL NOSTRO SERVIZIO ASSISTENZA OGNI QUAL VOLTA SI PRESENTANO PROBLEMI DI NATURA PRESTAZIONALE O CONSEGUENTI AD ESIGENZE DI CONSULENZA PER PARTICOLARI APPLICAZIONI.
ESERCIZIO E MANUTENZIONE DELLE BATTERIE
NORME DI ESERCIZIO
Le norme di esercizio comprendono tutte quelle operazioni, che si consiglia di mettere in atto, finalizzate al mantenimento dell’efficienza della batteria ed al prolungamento della sua vita.
SCARICA
Durante il lavoro del carrello, la batteria si scarica poiché eroga corrente per alimentare il circuito utilizzatore.
In questa fase, a seconda della corrente richiesta e dal regime di scarica, la tensione si abbassa fino a raggiungere il valore finale di scarica.
Tale valore, per un regime di scarica normale di 5 ore, è di 1,7 Volt/elemento. In pratica è fortemente sconsigliabile prolungare la scarica oltre l’80% della capacità nominale della batteria. Il controllo della densità dell’elettrolito rappresenta il parametro più probante per stabilire lo stato di scarica della batteria esistendo un diretto rapporto fra il peso specifico dell’elettrolito e lo stato di scarica (vedi fig. 3).
CARICA
Dopo ogni scarica è necessario ripristinare la completa efficienza della batteria fornendo ad essa la quantità di energia prelevata durante la scarica più un supplemento a compensazione delle perdite dovute al rendimento della batteria stessa. Il coefficiente da tenere in considerazione per il calcolo della energia necessaria al conseguimento della carica a fondo è pari a 1,2.
SISTEMI DI CARICA
I più comuni sistemi di carica sono:
- carica a corrente costante (metodo I)
- carica a tensione costante (metodo U)
- carica a corrente decrescente ad una caratteristica (metodo Wa)
- carica a corrente decrescente a due caratteristiche (metodo WoWa)
Il metodo più comunemente usato oggi è quello a corrente decrescente ad una o più caratteristiche.
Questo tipo di carica comporta una progressiva diminuzione di corrente man mano che la tensione aumenta; allorché si stabilisce la tensione di 2,4 V/elemento riferito a 30°C entra automaticamentein funzione un temporizzatore che comanda l’avvio della carica finale la quale procederà con un valore di corrente uguale a quello finale come fissato dal costruttore della batteria. Trascorse 3-4 ore da questo momento il caricabatteria interrompe l’erogazione di corrente.Il metodo a corrente decrescente a due caratteristiche offre la possibilità di diminuire il tempo totale di carica ed inoltre è quello che meglio si adatta all’esigenza del ciclo per la carica di equalizzazione.La figura 7 mostra l’andamento della corrente e della tensione nei due stadi effettuati con valori di corrente iniziali superiori a quelli del metodo precedente e con passaggio automatico dal 1° al 2° stadio quando la tensione raggiunge i 2,4 V/elemento riferiti a 30°C.A questo punto, come nel caso precedente, entra in funzione il temporizzatore che controlla la fase di fine carica per un periodo di tempo di 3-4 ore al termine del quale la batteria viene automaticamente disinserita dal circuito di carica.CARICA DI EQUALIZZAZIONEPeriodicamente (almeno ogni 15 giorni) è opportuno effettuare una carica di equalizzazione allo scopo di riequilibrare i singoli elementi eliminando eventuali differenze di densità e tensione originatesi durante il funzionamento o dopo un periodo di sosta.
NORME DI MANUTENZIONE
Poche e semplici sono le regole che governano una buona manutenzione della batteria. La puntuale osservanza di tali regole determina sicuramente migliori prestazioni, migliore affidabilità e maggiore durata. Le principali sono di seguito evidenziate.CONTROLLO DELLA TENSIONEIl controllo della tensione di ogni singolo elemento va effettuato almeno una volta al mese, mentre settimanalmente è opportuno controllare questo parametro su di un elemento pilota scelto tra quelli che si trovano in condizioni più critiche rispetto agli altri. Va ricordato che il rilievo della tensione effettuato a vuoto, cioè quando la batteria si trova in stato di riposo, non rappresenta una indicazione sicura e pertanto non consente di stabilire esattamente lo stato di efficienza della batteria. Al contrario, la misura della tensione, effettuata con la batteria sotto carica, costituisce elemento attendibile di valutazione. Per ottemperare a questa pratica è sufficiente l’impiego di un normale tester digitale.
CONTROLLO DELLA DENSITA’
La misura della densità dell’elettrolito costituisce il controllo più importante in base al quale si riesce a stabilire l’effettiva situazione di efficienza della batteria.Il rilievo periodico di questo parametro, perciò ,va eseguito con cura e sistematicità dopo ogni carica sull’elemento pilota prescelto in precedenza e, quindicinalmente, dopo la carica di equalizzazione su tutti gli elementi che compongono la batteria.Lo strumento per effettuare il controllo della densità è il densimetro a siringa dato in dotazione ad ogni batteria. Prelevando il liquido che consente di effettuare la lettura della densità, è necessario fare attenzione che il galleggiante non arrivi a toccare la pera di gomma. La quantità di liquido deve essere sufficiente a far rimanere in sospensione il galleggiante.Eseguita la lettura della densità in modo corretto come indicato nella figura 8, bisogna rimettere il liquido nello stesso elemento dal quale è stato prelevato.Poiché i valori della densità variano con il variare della temperatura, si è stabilito, al fine di evitare enormi confusioni ed incomprensioni, riferire ogni lettura di densità alla temperatura di 30°C, pertanto, per effettuare una corretta lettura della densità è necessario disporre anche di un termometro per il rilievo della temperatura.Se la temperatura rilevata differisce da quella di riferimento è necessario procedere alla correzione della lettura della densità per riportarla alla temperatura di riferimento. Allo scopo è bene tenere presente che per temperature inferiori a 30°C il valore reale della densità è inferiore rispetto a quello letto di 0,0007 punti per ogni grado di differenza.Per rendere più semplice e di immediata traduzione la regola enunciata, nella tabella di figura 9 sono riportati i valori della densità già riferiti alla temperatura di 30°C che si riscontrano alle diverse temperature, nonché la comparazione dei detti valori, espressi in Kg/l, con i gradi Baumè (Bè) nel caso in cui la densità fosse espressa con questa unità di misura.
CONTROLLO DEL LIVELLO DELL’ELETTROLITO
Il livello dell’elettrolito deve essere tale da coprire completamente le piastre. E’ prescritto, perciò, mantenere il livello a 5 mm, sopra il paraspruzzi (piastrina forellata).
Il tipo di impiego della batteria ed in primo luogo il sistema di ricarica adottato comportano, nel corso del suo funzionamento, un consumo di acqua e quindi un abbassamento di livello dell’elettrolito. Occorre, quindi, ripristinare il livello mediante RABBOCCO con acqua distillata o demineralizzata astenendosi tassativamente dall’usare acido solforico per effettuare tale operazione. Il rabbocco va eseguito ogni qualvolta si rende necessario e deve essere fatto al termine della carica dopo che i gas prodotti dalla stessa sono tutti fuoriusciti.
CONTROLLO DEL CARICABATTERIA
Il raddrizzatore deve essere, anzitutto, dimensionato in maniera tale da caricare al meglio la batteria. Deve essere dotato di tutti i dispositivi necessari a proteggere la batteria da cariche eccessive o insufficienti e da eccessivi aumenti di temperatura. Deve essere, inoltre, predisposto ad effettuare la carica di equalizzazione.
Tutti questi dispositivi, ad intervento automatico, agiscono su un campo di regolazione opportunamente tarato in base ai valori limite delle situazioni da salvaguardare. Tali tarature possono, però andare fuori regolazione ed arrecare danno alla batteria, pertanto, si impone un controllo periodico del caricabatteria al fine di assicurare un soddisfacente e continuo funzionamento.
PULIZIA
La parte superiore della batteria deve essere sempre pulita ed asciutta. Una superficie umida o, ancor peggio, bagnata provoca delle dispersioni che vanno a danno della batteria.
Gli attacchi terminali, che devono essere sempre ben serrati, vanno protetti con vaselina filante e non con grasso qualunque. Ove si riscontrassero corrosioni sui morsetti, specialmente sul positivo, è necessario rimuovere tutte le incrostazioni che si sono formate durante il servizio.
Eventuali corrosioni del cassone vanno subito rimosse non appena si manifestano e neutralizzate con una soluzione di soda solvay e acqua. Il progredire di tali corrosioni può, col tempo, pregiudicare la integrità degli elementi interessati dall’inconveniente.
Nel corso delle operazioni di pulizia, che debbono essere eseguite con panni perfettamente puliti, i tappi degli elementi devono restare chiusi.
CONTROLLO DEL CARRELLO
Il carrello elevatore, propulso dalla batteria, deve risultare sempre in perfette condizioni di efficienza. E’ necessario, quindi, procedere periodicamente al controllo di tutte le parti meccaniche ed elettriche soggette ad usura e staratura.
Eventuali attriti o perdite di pressione nei pistoni di sollevamento, brandeggio o traslazione comportano una maggiore erogazione di energia dalla batteria che ne riduce, ovviamente, l’autonomia.
CONCLUSIONE
E’ fin troppo facile intuire come il perfetto funzionamento di ogni singolo elemento del sistema (carrello, batteria, caricabatteria) debba fondersi armonicamente in modo da formare un unico momento energetico efficiente e duraturo nel tempo.